LA STORIA DEL BASKET A BISCEGLIE

GLI ANNI ’70 E ’80

I primi impulsi significativi della pratica del basket a Bisceglie si sono avuti a metà degli anni ’70 e in particolare dal 1976 in poi. Gruppi di giovani erano soliti giocare fino a tardo pomeriggio su un campetto allestito alle spalle della gradinata dello stadio “Gustavo Ventura”.

Nell’estate del 1978, su spinta di Vincenzo Cortese (presidente-sponsor col marchio Moda Market) e di Matteo Niro (allenatore), fu fondato il G. S. Basket Bisceglie, primo club nella storia della città affiliato alla Federazione Italiana Pallacanestro.

Questa società ha disputato diversi campionati di Prima divisione e Promozione senza mai conseguire l’accesso in Serie D, disputando le gare casalinghe all’aperto sul campo attiguo alla scuola elementare del rione Salnitro. Il G. S. Basket ha cessato di esistere al termine del campionato 1985-1986.

LA NASCITA DELL’A. S. BASKET BISCEGLIE

Il fuoco covato per tre anni sotto la cenere ha ripreso consistenza nell’ottobre del 1989, con la nascita dell’A. S. Basket Bisceglie. Iscritta al campionato di Prima divisione, la nuova società ha potuto disporre di un impianto di gioco al coperto, la palestra dell’Istituto Tecnico Commerciale “Giacinto Dell’Olio”.

Nel giro di pochi anni il club si è sempre più organizzato e consolidato. Fulcro dell’attività il dirigente responsabile Matteo Niro, affiancato, a partire dal 1992-1993, da un gruppo emergente di appassionati disposti a reperire risorse economiche e a mettere a disposizione il proprio tempo libero per supportare la vita associativa (non solo prima squadra ma anche partecipazione ai campionati giovanili).

Sul campo, la Lanvin’s vince i campionati di Prima Divisione e Promozione.

La stagione 1993-1994 è quella della riforma dei campionati. La Serie D si sdoppia dando vita a una C2 regionale e a un quinto torneo di caratura nazionale, la C1. Obiettivo cui mira anche la Divinæ Follie-Lanvin’s di coach Enzo Mazzilli, cui però non riesce la doppia promozione.

Sabato 1° ottobre 1994 si svolge l’inaugurazione della nuova, grande struttura indoor di via Ruvo. L’impianto, costruito a partire dal 1990 nell’ambito dei lavori riguardanti l’organizzazione italiana dei mondiali di calcio, avrà una superficie di gioco in gomma anzichè in parquet, penalizzando notevolmente la pratica della pallacanestro, ormai saldamente seconda disciplina cittadina dopo il calcio.Il team del presidente Tony Porcelli sfiora ancora una volta la promozione in C1 nel torneo 1994-1995.

L’ERA DIBEN

L’estate del 1995 è contrassegnata da un’importante novità. Il gruppo dei dirigenti cresce e un’importante azienda di biancheria intima per signora, la DiBen lingerie, decide di legare il suo nome a quello dell’A. S. Basket Bisceglie. Nessuno può immaginare che si tratti dell’inizio di una fantastica collaborazione che segnerà profondamente la cultura popolare e la storia dello sport a Bisceglie.

Concluso il campionato 1995-1996 al quinto posto, il sodalizio presieduto da Lucio Carito allestisce, per la stagione successiva, una squadra competitiva pur senza poter disporre di un budget paragonabile a quello delle principali candidate alla promozione in C1.

Affidata al giovanissimo trainer monopolitano Sergio Carolillo, la DiBen stupisce l’ambiente cestistico pugliese inanellando una clamorosa serie di successi con il suo basket entusiasmante, facendo valere la forza di un gruppo che si cementa col passare dei giorni e ha il suo leader nello straordinario Efren Brescianini, ex giocatore di serie B con un passato in A2 che aveva deciso di terminare la carriera «divertendosi ancora un po’» e si ritrovò a trascinare una squadra che aveva solo un altro atleta esperto, il pivot Ciccio Mazzarisi e diversi altri ragazzi dalla faccia tosta (Giancarlo Cipulli, Andrea Franco, Ivo Dormio, Giuseppe Auricchio, Dionisio Pugliese, Max Biasi, Giovanni Muolo).

L’ESPLOSIONE DEL BOOM E LA STORICA PROMOZIONE IN C1

Contro tutti i pronostici la DiBen conquista una sensazionale promozione in C1, vincendo 25 gare su 30 (15 su 15 al palazzetto di via Ruvo) riuscendo nella colossale impresa di avvicinare al basket migliaia di sportivi biscegliesi. Per la prima volta a Bisceglie, nei bar e nei luoghi d’incontro, si parla di una disciplina diversa dal calcio. Il colpo d’occhio alle partite interne dei biancoverdi fa tremare i polsi: quella del 1997 è la primavera del basket biscegliese.

Il presidente Lucio Carito e la dirigenza lasciano trascorrere il primo torneo di C1 del 1997-1998, concluso al nono posto col riconfermato Sergio Carolillo in panchina, per programmare meglio, successivamente, l’ambizioso tentativo del salto in B2.

La riconferma del giovane talento di Treviso Alessandro Michelon, che pur avendo disputato solo due campionati a Bisceglie è entrato nel cuore di tutti i tifosi biancoverdi, non è però sufficiente a evitare una delusione nel torneo 1998-1999. La squadra affidata al coach Antonio Marra conclude la regular season al settimo posto ed è eliminata ai playoff dai cugini dell’Assi Trani.

Il nuovo presidente dell’A. S. Basket Bisceglie, Vitantonio Palmieri, affida le chiavi del club all’indimenticato capitano Efren Brescianini, che si è appena ritirato da giocatore e accetta di fungere da direttore sportivo. Saranno due stagioni (1999-2000 e 2000-2001) deludenti, in cui la DiBen finisce per doversi guadagnare la salvezza nei playout, nonostante gli organici di primo livello a disposizione del tecnico Niki Ceci e poi del subentrante Tonino Bray (con un breve interregno di Massimo Tafuri).

FINALMENTE, IL PARQUET AL PALADOLMEN

L’avvincendamento fra i due allenatori avviene nei giorni successivi al match DiBen Bisceglie-Edilpref Mesagne del febbraio 2001, che segna il ritorno a Bisceglie della DiBen, costretta dall’estate del 2000 ad allenarsi e disputare le partite casalinghe al PalaAssi di Trani a causa della posa in opera del parquet al palazzetto di via Ruvo, che nel 1999, in seguito a un sondaggio popolare, è stato denominato PalaDolmen.

La rifondazione, voluta dal nuovo direttore sportivo Vito Quinto, sortisce soltanto una semifinale playoff nella stagione 2001-2002 nella quale le promozioni in palio sono due, e un ulteriore deludente campionato (2002-2003) concluso con la salvezza ai playout, malgrado il cambio tecnico fra Marcello De Stradis e Coco Romano.

Nell’estate del 2003 Enrico Valentini è eletto nuovo presidente dell’A. S. Basket Bisceglie. Tocca a Sergio Di Nardo allestire la squadra. Una DiBen giovane e frizzante riaccende l’entusiasmo sopito degli appassionati e degli sportivi biscegliesi, guadagnando le semifinali playoff nonostante un organico tutt’altro che primo livello, magistralmente guidato da coach Mariano Gentile.I biancoverdi escono in gara3 di semifinale a Melfi, in un’autentica battaglia, seguiti da oltre 300 tifosi in trasferta. In archivio un torneo 2003-2004 molto soddisfacente.

GRAZIE DIBEN, AVANTI AMBROSIA!

Svolta epocale nell’estate del 2004. L’azienda Ambrosia Technologies diviene primo sponsor, sostituendo la DiBen Lingerie che comunque rimane secondo partner societario. I biancoverdi di coach Roberto De Florio centrano i playoff concludendo settimi e sono eliminati ai quarti dai cugini di Corato.

Per il campionato 2005-2006, l’A. S. Basket Bisceglie si affida al timoniere montenegrino Slavko Djukic. Horacio Bosco è il primo giocatore nato e cresciuto al di fuori dell’Italia a vestire la maglia del club biscegliese. La coesistenza fra il tecnico Djukic e l’ambiente è difficile e dopo nove gare diventa inevitabile l’esonero.

L’Ambrosia ingaggia un sostituto di comprovata esperienza, il bolognese Stefano Ranuzzi, che conduce la squadra al quarto posto dopo aver realizzato una serie di ben 10 vittorie consecutive. Il 2-1 su Marigliano nei quarti vale il ritorno a una semifinale playoff ma Molfetta è superiore e si aggiudica meritatamente la serie 2-0.

Il riconfermato coach Stefano Ranuzzi sceglie quattro giocatori italo-argentini (Gas Rossi Pose, Lucas Raffaelli, Federico Varisco, Emiliano Gramajo) per la stagione 2006-2007. Purtroppo non funziona e al termine del girone d’andata la società opta per il ritorno a Bisceglie di Slavko Djukic, che non fa meglio di un settimo posto. Ai quarti, Pescara estromette l’Ambrosia.

LA PARTECIPAZIONE AL CAMPIONATO UNDER 21

Per la prima volta nella sua storia, l’A. S. Basket Bisceglie partecipa al massimo campionato giovanile, l’Under 21 Eccellenza, guidata in panchina da Vito Troilo, già tecnico dell’Under 18 che raggiunge le fasi regionali per il secondo anno consecutivo. E’ il primo germoglio di un vivaio che negli anni successivi regalerà grandi soddisfazioni al movimento.

SERIE B2, GIOIE E DOLORI

Nel giugno 2007 il gruppo dirigenziale si allarga con l’ingresso di nuovi soci e si sceglie, dopo 10 campionati consecutivi di C1, di partecipare alla B2 attraverso l’acquisizione del diritto sportivo di Catania.

La squadra è allestita con l’ambizione di ben figurare e centrare l’accesso ai playoff ma la stagione si rivelerà molto deludente, con la prima vittoria in campionato solo alla nona giornata. Neppure l’avvicendamento in panchina fra Piero Bianchi e Piero Labate potrà evitare l’amara retrocessione nella serie playout con Maddaloni. Nel passaggio più delicato della sua storia il movimento del basket biscegliese dimostra la giusta maturità e decide di ricostruire insieme un percorso comune di crescita sportiva.

LA TRIONFALE RISALITA DALLA C

L’Ambrosia, che ha assunto i colori sociali nerazzurri, partecipa al campionato di C1 con il chiaro intento di vincerlo, ingaggiando coach Lillino Ciracì e allestendo una squadra forte e completa in ogni ruolo, trascinata da Emiliano Gramajo, capitano e leader dello spogliatoio.

Un’eccezionale escalation di vittorie consecutive (17!) vale il primo posto nel girone H di Serie C Dilettanti con un bilancio complessivo di 28 successi su 30 partite. Superando Airola nei quarti, Monopoli in semifinale e Martina nella serie finale (3-1), l’Ambrosia Bisceglie festeggia giovedì 4 giugno 2009 la promozione in B Dilettanti.

Il movimento si ricompatta: la Pallacanestro “Tonino Caggianelli”, società nata nel 2007 per l’attività giovanile e femminile, decide di far confluire tutti gli atleti del suo vivaio nel nuovo progetto “Basketlandia”, promosso dall’Ambrosia Basket. È il passaggio decisivo che sancisce la ritrovata unità d’intenti fra tutte le componenti della pallacanestro cittadina.

Il direttore sportivo Sergio Di Nardo forma una squadra competitiva per la B Dilettanti. Il gruppo dirigenziale dimostra di aver imparato la lezione di due anni prima e gestisce con un’organizzazione sempre più capillare ed efficiente tutta l’attività cestistica in città.

LA MATRICOLA TERRIBILE COMPIE IL DOPPIO SALTO

Sul campo, il team ancora affidato a Lillino Ciracì esalta il numeroso pubblico del PalaDolmen, macinando vittorie a suon di bella pallacanestro. L’Ambrosia chiude regular season e fase a orologio al secondo posto, superato solo da Massafra che sale in A Dilettanti.

Nei playoff il team biscegliese elimina Catanzaro, Catania e Scauri, guadagnando la finale playoff con Patti. Malgrado il vantaggio del fattore campo nella serie, domenica 6 giugno 2010 l’Ambrosia cede ai siciliani in gara1 e capitola giovedì 10 nella seconda partita.

L’estate sorride alla dirigenza, che ottiene il soddisfacimento della domanda di ripescaggio in A Dilettanti. Il basket biscegliese raggiunge il punto massimo della sua parabola, partecipando al terzo campionato nazionale.

LA FUGACE APPARIZIONE IN SERIE A DILETTANTI

Il torneo 2010-2011, con in sella il riconfermato Lillino Ciracì, è caratterizzato da un avvio sorprendente della squadra nerazzurra, capace addirittura di salire in testa alla classifica del girone B dopo nove giornate.

È purtroppo solo un fuoco di paglia: Andrea Raschi, Davide Rosignoli e compagni cominciano a far fatica rimediando una serie di sconfitte che fanno precipitare la situazione. La società, a malincuore, esonera Ciracì affidando la panchina a Massimo Galli, che non può evitare la retrocessione, complice una formula “mannaia” che prevede il dimezzamento delle partecipanti al terzo torneo cestistico nazionale. Enrico Valentini lascia la presidenza del club dopo 10 anni, rilevato da Domenico Di Benedetto.

LINEA VERDE PER IL RITORNO IN B

Per il ritorno in B Dilettanti nella stagione 2011-2012 si sceglie la linea verde. Squadra di età media molto bassa affidata al trainer campano Adolfo Parrillo. La società punta a valorizzare il vivaio e apre una foresteria per giovani atleti provenienti da altre realtà del paese, strutturandosi per seguire i ragazzi anche nel loro percorso scolastico e di vita oltre che sportivo.

I risultati non sono particolarmente positivi e coach Parrillo decide di farsi da parte presentando le dimissioni. La squadra è affidata per una gara al vice Marco Lattanzio e poi a Lillino Ciracì, che consegue la salvezza e sfiora l’accesso ai playoff.

L’Under 19 Elite di Marco Lattanzio e l’Under 17 di Felice Fracchiolla conquistano i primi due storici titoli regionali giovanili del nuovo progetto sul vivaio. Grande soddisfazione per gli appassionati biscegliesi nel vedere i portacolori dell’Ambrosia partecipare alle Finali nazionali Under 19 gruppo B a Forlì.

UN’ESALTANTE STAGIONE DA OUTSIDER

Per la stagione 2012-2013 la prima squadra di Divisione Nazionale B è allenata da Enrico Fabbri. Alle difficoltà iniziali (3 vittorie in 9 gare) la società reagisce non cambiando il tecnico ma rafforzando la squadra con gli innesti di Marco Contento e Andrea Maggiotto. È l’inizio di una rimonta esaltante: l’Ambrosia conquista i playoff classificandosi al settimo posto in stagione regolare ed esce solo in gara3 dei quarti con Roseto. L’Under 19 guidata da Vincenzo Lovino conquista ancora una volta il titolo regionale e partecipa alle Finali nazionali in Friuli.

UNA FINALE INATTESA

La società punta su Pasquale Scoccimarro nella doppia veste di tecnico della prima squadra e responsabile del settore giovanile. I risultati dell’annata 2013-2014 saranno piacevolmente sorprendenti: il team di Serie B, impreziosito dall’ingaggio a campionato in corso di Valerio Corvino (temuto e rispettato da avversario, amatissimo protagonista in nerazzurro), conclude la regular season al terzo posto e centra l’accesso alla finale playoff con la corazzata Scafati eliminando Agropoli in semifinale con un successo in trasferta nella decisiva gara3.

L’entusiasmo dell’ambiente (certificato da un numero notevole di presenze sugli spalti del PalaDolmen in occasione degli incontri casalinghi e dal crescente interesse dei media verso la squadra) è contagioso e si ripercuote sul numero di bambini e bambine iscritti ai corsi di minibasket curati dalla responsabile Sara Pasquale, istruttrice nazionale. Un ulteriore successo per il club.

PER LA PRIMA VOLTA IL CT DELLA NAZIONALE A BISCEGLIE

Martedì 22 ottobre 2013 è una giornata indimenticabile per la città e il movimento cestistico di Bisceglie: Simone Pianigiani, ct della nazionale azzurra, è ospite dell’Ambrosia Basket al PalaDolmen per un clinic con la partecipazione di oltre 200 allenatori provenienti da tutto il sud Italia.

LA GRANDE CORSA SI CONCLUDE IN SEMIFINALE

Le aspettative della tifoseria in vista del torneo 2014-2015 sono piuttosto elevate. La compagine del riconfermato coach Scoccimarro alterna una partenza devastante (8 vittorie consecutive) a un mese di dicembre balbettante (quattro sconfitte in cinque incontri), dal quale esce rinforzandosi con Diego Corral e Juan Caceres e infilando una serie di 12 successi di fila, imponendosi in tutte le partite successive alla prima giornata di ritorno.

La corsa dell’Ambrosia si ferma nell’appassionante serie di semifinale con Palermo. Le sconfitte interne in gara1 e gara5 vanificano il blitz di gara3 in Sicilia. Va meglio al settore giovanile, che raggiunge le Final Eight regionali con l’Under 19, si laurea vicecampione pugliese con l’Under 17 e conquista il titolo Under 14 sul parquet del PalaDolmen nelle prime finali regionali giovanili della storia ospitate a Bisceglie.

RICOSTRUZIONE

La società decide di ricominciare confermando tutto lo staff tecnico e alcuni elementi del roster. La novità più rilevante è però la scelta di affidare la panchina del team di Serie B al debuttante Valerio Corvino, che ha appena smesso di giocare. Una sfida affascinante per tutto l’ambiente, per la prima volta in B chiamato a misurarsi con avversarie di regioni non confinanti come le Marche, l’Abruzzo e il Lazio.

L’inizio poco incoraggiante (una vittoria a fronte di cinque sconfitte) ha indotto la società a prendere la dolorosa decisione di sostituire Corvino con Alessandro Fantozzi. L’ex playmaker della nazionale italiana ha migliorato i risultati del team, peraltro rinforzato dalle addizioni di Mauro Stella e Gianmarco Leggio. I nerazzurri hanno centrato l’ottavo posto in regular season, l’ultimo utile per accedere ai playoff, uscendo di scena al primo turno nel confronto con la Cestistica San Severo.

UNA STAGIONE ESALTANTE

Decisa a riportare Bisceglie ai vertici del torneo di Serie B, la società nerazzurra ha ingaggiato, per l’annata 2016-2017, l’esperto tecnico abruzzese Domencio Sorgentone, vero e proprio “serial winner” delle minors e artefice di ben 11 promozioni in carriera.

La squadra allestita, dall’età media molto giovane, ha appassionato il pubblico del PalaDolmen cogliendo uno splendido secondo posto in stagione regolare (record 24-6) alle spalle della capolista Montegranaro e raggiungendo una storica qualificazione per la Final Eight di Coppa Italia a Bologna e Ozzano (estromissione per mano di Orzinuovi).

Nel marzo del 2017 il sodalizio presieduto da Domenico Di Benedetto ha celebrato il ventennale di presenze consecutive nei campionati cestistici nazionali con una grande festa sul parquet dell’impianto di via Ruvo, nel corso della quale si sono rivisti tantissimi protagonisti della storia cestistica biscegliese.

La corsa di Andrea Chiriatti e compagni è proseguita nei playoff col 2-0 ai danni della Luiss Roma nella serie dei quarti di finale ma si è interrotta nella combattutissima semifinale con Palestrina: decisive due sconfitte interne (la prima in gara1 dopo 16 affermazioni casalinghe consecutive, la seconda in gara5) per la cocente eliminazione del team.

UN’ANNATA SULL’ALTALENA

L’accordo con la catena di punti vendita Di Pinto Panifici ha riportato sulle maglie biscegliesi un main sponsor, nuovo compagno nel grande viaggio del basket biscegliese. L’inizio del campionato 2017-2018 è stato contrassegnato da infortuni e risultati sotto le aspettative (tre vittorie nelle prime dieci gare). L’ingaggio del playmaker Simone Bonfiglio ha riportato entusiasmo e successi: con un eccellente rendimento di 17 affermazioni nelle venti partite seguenti i nerazzurri hanno chiuso la stagione regolare al terzo posto nel girone C, uscendo però di scena, piuttosto inopinatamente, nel primo turno dei playoff. La Stella Azzurra Roma, sesta classificata nel gruppo D, si è aggiudicata la decisiva gara3 dei quarti al PalaDolmen estromettendo Bisceglie dalla corsa alla promozione.

IL FEELING RITROVATO

L’ingaggio di coach Gigi Marinelli (già a Bisceglie da giocatore nel 2004-2005) e l’allestimento di un roster dall’età media piuttosto bassa suscitano nuovi fermenti e contribuiscono a riportare il pubblico sugli spalti del PalaDolmen. I Lions danno vita a un campionato 2018-2019 entusiasmante, restando per tutta la stagione regolare nelle prime posizioni della classifica. La sconfitta nell’ultimo confronto di campionato a Pescara costa ai nerazzurri la discesa al quinto posto e l’accoppiamento playoff con l’Olimpia Matera, formazione del girone D. L’intensa e bellissima serie dei quarti tra le due compagini si chiude con l’eliminazione del team biscegliese, sconfitto di misura sia in gara 1 che in gara 3 e trionfatore nella seconda partita davanti a un pubblico caldo e numeroso.
Le premesse per una nuova appassionante annata 2019-2020 sono state poste in estate con la riconferma di cinque elementi del roster e nuovi, interessanti innesti.

Una bella stagione, chiusa purtroppo anzitempo a causa dell’emergenza epidemiologica. I nerazzurri, con un organico costruito sull’intelaiatura dell’annata precedente, si sono fermati al quarto posto in classifica nel girone D di Serie B nel momento in cui il torneo è stato interrotto. Un vero peccato per il team biscegliese, che ha dato spettacolo e per larghi tratti si è distinto quale attacco più prolifico dell’intera categoria: l’ennesima partecipazione ai playoff avrebbe potuto riservare piacevoli sorprese.

Diverse le novità in organico per il 2020-2021, annata resa ancora più complicata dal Covid e partita in ritardo. Il team nerazzurro, scattato dai blocchi con un ottimo rendimento nella prima fase (sei successi consecutivi), si è perso strada facendo anche a causa dell’età media molto bassa e dell’insufficiente attitudine di alcuni elementi a sostenere la pressione negli incontri più delicati. Il doloroso avvicendamento in panchina fra Gigi Marinelli e Beppe Vozza non ha sortito gli effetti sperati e per la prima volta dal torneo 2012-2013 la squadra nerazzurra ha mancato l’accesso nella griglia playoff.

LA SECONDA FINAL EIGHT DI COPPA ITALIA

Desiderosi di costruire un nuovo percorso sportivo, i dirigenti biscegliesi hanno affidato la guida tecnica dei Lions, per il 2021-2022, a un coach di comprovata esperienza e affidabilità: Luciano Nunzi. Gli esiti risulteranno molto soddisfacenti: il giovane roster costruito intorno ai più esperti Filiberto Dri e Marcelo Dip si è tolto la soddisfazione di conquistare il secondo posto in classifica al giro di boa e l’accesso alla Final Eight di Coppa Italia, andata in scena sul parquet di Roseto dove ben 250 tifosi biscegliesi, di venerdì sera, hanno seguito la squadra nel match contro i padroni di casa, poi vincitori della competizione. Chiusa la regular season in terza posizione, i nerazzurri hanno ceduto in una convulsa gara5 casalinga con Senigallia nel primo turno dei playoff.

 

Coach Nunzi, confermato per il 2022-2023, ha condotto la formazione biscegliese al salto nella nuova Serie B Nazionale, categoria creata in virtù di una nuova ristrutturazione dei campionati. Settimi al termine della prima fase, i Lions hanno regolato la Virtus Salerno, decima classificata, con un netto 3-0.

 

LA B NAZIONALE

La nuova dimensione si è rivelata particolarmente competitiva sotto ogni punto di vista per il club biscegliese, impegnato in un torneo a 18 squadre e con trasferte in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna oltre che nelle Marche e in Abruzzo. Il ritorno in panchina di Enrico Fabbri per l’annata 2023-2024 non si è rivelato particolarmente felice e la società ha scelto di sostituirlo con Agostino Origlio a partire dalla ventesima giornata: il tecnico siciliano ha garantito il raggiungimento della quattordicesima piazza ed il vantaggio del fattore campo nella serie playout con Vicenza, stravinta per 3-0.

 

IL PRESENTE

L’incognita relativa ai lavori in corso al PalaDolmen e le crescenti esigenze in termini di risorse finanziarie e capacità organizzativa hanno convinto la dirigenza, seppure a malincuore, a chiedere un riposizionamento nella nuova B2 pur avendo guadagnato, con i risultati, il diritto a proseguire nella categoria superiore. Una scelta in lungimiranza, nell’attesa di tempi ancora migliori. Il gruppo affidato al trainer Fabio Saputo per il 2024-2025 avrà il compito di incrementare la passione dei tifosi biscegliesi in quella che sarà la 28ª stagione consecutiva nei campionati nazionali.